lunedì 24 gennaio 2011

Il Carnevale di "Mehuris de Lessia"



Il carnevale a Ovodda si festeggia il Mercoledì delle Ceneri, "Mehuris de Lessia", e costituisce un momento di forte identificazione della comunità con le proprie tradizioni secolari.

Personaggio principale è Don Conte, fantoccio antropomorfo maschile, talvolta ermafrodito; indossa una larga tunica colorata da cui traspare una grossa pancia fatta di stracci che copre l'anima in ferro che lo sorregge. Il volto, che può cambiare di anno in anno, viene realizzato con scorze di sughero o cartapesta, baffi posticci ed altri elementi simili .
Presenta genitali accentuati che, assieme al pancione, gli conferiscono un aspetto ridicolo che alimenta la vena satirica. Viene portato in giro per il paese su un carretto trainato da un asino e addobbato con ortaggi, pelli d'animali e altri oggetti stravaganti.


Il corteo che accompagna "Don Conte" è formato da Sos Intintos, uomini dalla faccia imbrattata di fuliggine, generalmente vestiti con stracci, abiti vecchi, lenzuola o coperte, ma anche con lunghi pastrani di orbace nero o con gambali di cuoio e vestiti di velluto, abbigliamento tipico dei pastori barbaricini.

Alcuni fra questi, gliIntinghidores, hanno il compito di imbrattare con polvere di sughero bruciato, "zinziveddu", il viso di coloro che incontrano lungo il cammino; il gesto rappresenta il rituale d'ingresso alla festa, di cui si accetta il caos e l'anarchia.

Il suono di un campanacciol'avvio ai festeggiamenti: una grottesca processione alla quale si accodano tutte le persone che vogliono partecipare.
Non esistendo percorsi obbligati, il carretto viene fatto vagare per tutta la giornata per le vie del paese; non esistono neanche regole, perciò la gente può seguire il percorso, disperdersi in gruppi, perdersi e rincontrarsi; ma sopartutto non c'è separazione tra chi fa spettacolo e chi lo guarda.

Intanto in piazza è allestito un ricco banchetto e s'improvvisa, intorno al fuoco e al suono della fisarmonica, "su ballu tundu"; alcuni giovani vanno a questuare di casa in casa (di solito dolci, frutta e pietanze varie); le maschere, in groppa ad asini o tenendo al guinzaglio animali di ogni tipo, gironzolano per il paese, mentre urla, canti ritmati, strumenti occasionali e campanacci creano una forte confusione, tipica di questa manifestazione.

L'arrivo del tramonto segna la fine di Don Conte che viene prima giustiziato, poi bruciato e infine gettato in una scarpata alla periferia del paese. Da quel momento la comunità si riunisce intorno al ricco banchetto in un momento di forte aggregazione sociale.
I festeggiamenti hanno fine a mezzanotte e con il ritorno alla vita normale si ristabilisce l'ordine.

info:
Associazione Turistica Pro Loco
via Sassari 1, Ovodda
0784 549170

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