lunedì 24 gennaio 2011

Sa Sartiglia


Oristano
Sa Sartiglia
6 - 8 marzo 2011 

vedi anche carnalvale in Sardegna

E' la festa tradizionale sarda più nota e richiama migliaia di persone. Introdotta, sembra, nel1350 da Mariano II per festeggiare le nozze con la figlia del capo della flotta Pisana,

consiste in un gioco di derivazione spagnola, preso in prestito dai mori (lo spagnolo "sartija" significa "anello", e in sardo "stella" o "sortilegio"); anche nel resto d'Italia, infatti tra la I e la III crociata, si diffuse questo tipo di gara (es.: la "Corsa del Saracino" di Arezzo, il "Palio" di Siena).
Due tradizioni si uniscono nella Sartiglia: da un lato quella del cavalleresco torneo equestre, dall'altra quella ancestrale, pagana e popolare che celebra il rito della fertilità della terra.

Il 2 febbraio, giorno della Candelora (purificazione della Madonna) la Sartiglia ha inizio con la decisiva scelta del capo corsa ("su Componidori", dal componedor capo della srtija spagnola): se al galoppo riuscirà a infilare con la spada una stella appesa a un filo in mezzo alla strada, il raccolto sarà abbondante.
Dall'esito della prova dipenderanno la ricchezza dell'annata e la sopravvivenza della comunità agro-pastorale.
 
Data l'estrema importanza della prova, la selezione del cavaliere e del cavallo avvengono con la massima cura. Non a caso, proprio in questo periodo hanno luogo le mostre dei migliori cavalli del Campidano e del Montiferru.

La vestizione:

L'ultima domenica di Carnevale, giorno della gara, inizia il lunghissimo rituale della vestizione: a mezzogiorno il "Componidori" viene condotto nel luogo prescelto, chiuso nella parte posteriore e aperto sul davanti, affinché la folla radunatasi possa di assistere alla cerimonia.
Da questo momento in poi il "Componidori", seduto su una sedia posta sopra un tavolo, non potrà più toccare terra con i piedi fino al momento in cui lui stesso non dichiarerà terminata la festa.

Ora le donne-maghe ("is massaieddas", un tempo fanciulle vergini) si prendono cura del capo-corsa, sotto la guida attenta della più anziana "massaia manna": operano su di lui un potente incantesimo e lo vestono secondo un immutato rituale sacro, fatto di silenzi e gesti antichi.

Le donne cuciono sulle vesti maschili una camicia bianca senza bottoni, mentre il volto del "componidori" viene avvolto da bende bianche, e solo allora "sa massaia manna" lo ricopre con una enigmatica maschera femminile e gli poggia sul capo un velo da sposa e un cilindro nero.



Il cavaliere è ora metà donna
(parte superiore del corpo) e metà uomo.
Divenuto androgino, il "Componidori" viene issato sul cavallo e mostrato alla folla con il mazzolino di viole e pervinche ("sa pippia de maiu": la bambina di maggio), simbolo dell'imminente primavera, con il quale benedirà la folla.
Nel momento in cui il "Componidori" sale in sella, campane e trombe cominciano a suonare e il suono ritmico e quasi ossessivo dei tamburi accompagna tutte le fasi della cerimonia.

In corteo, insieme agli altri cavalieri che indossano la stessa maschera da donna, il Componidori raggiunge il luogo della corsa.
A un segnale convenuto dovrà lanciarsi al galoppo per la via che costeggia l'arcivescovado e la cattedrale e

in piena corsa infilare la spada nel minuscolo foro al centro della stella appesa ad un filo. Compiuta l'impresa tornerà verso la folla mostrando il trofeo. Gli altri cavalieri ne imiteranno le gesta, ma il valore simbolico non sarà lo stesso. Accompagnato da una folla osannante o ingiuriante (secondo l'esito della prova),

a questo punto il corteo si dirigerà oltre la cerchia delle mura, dove i cavalieri mascherati del seguito, disposti in pariglie, si esibiranno in spericolate esibizioni di destrezza.
I giochi equestri s'interrompono al tramonto a un cenno del "Componidori" e al suo seguito il corteo torna alla Cattedrale.

Qui il "Componidori" per un'ultima volta benedice la folla che grida: "Atterus annus mellus" (meglio per altri anni).

Il corteo riparte per ricondurre il "Componidori" nel luogo dove le donne ritualmente procederanno alla svestizione, alla presenza di pochi intimi. L'incantesimo è finito e "su Componidori" torna ad essere solo un uomo.

sartiglia 546° Edizione delle Sartiglia
Programma della Sartiglia di Oristano

Marzo 2011
DOMENICA 6 MARZO





Gremio dei Contadini
di San Giovanni
Ore 10,00 - Bando
Ore 12,00 - Vestizione
Ore 13,00 - Sfilata del Corteo
Ore 13,30
- Corsa alla stella
Ore 17,00
- Pariglie
Ore 19,00 - Svestizione
LUNEDI 7 MARZO
Sa Sartigliedda
MARTEDÌ 8 MARZO





Gremio dei Falegnami
di San Giuseppe
Ore 10,00 - Bando
Ore 12,00 - Vestizione
Ore 13,00 - Sfilata del Corteo
Ore 13,30 - Corsa alla stella
Ore 17,00 - Pariglie
Ore 19,00 - Svestizione
 
info:
www.sartiglia.info

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